Data Pubblicazione: 19/12/2017
Maiale selvatico, conosciuto con il nome scientifico di sus scrofa, il cinghiale è ancora oggi utilizzato come alimentazione per l’uomo anche se in quantità decisamente minore rispetto al passato. I cinghiali presentano una grandezza variabile: con zampe corte e sottile, possono superare il metro e mezzo di lunghezza e i 180 chili di peso. Con una vista poco acuta, hanno però sviluppato un ottimo olfatto e udito. Dalla pelle molto pelosa e ruvida, hanno una criniera sulla testa e sono caratterizzati da una piccola coda pendente. Il loro habitat naturale è il bosco. Molto diffusi nell'Europa centrale e meridionale, in Africa nord-occidentale e anche in Asia; in Italia sono presenti al Centro, soprattutto in Toscana, e al Sud, in particolare Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Il cinghiale ha una carne non molto calorica, appena 122 Kcal ogni 100 grammi. Dall'elevato contenuto proteico, apporta un discreto quantitativo di minerali, in particolare calcio, fosforo e selenio. Poche, al contrario, le vitamine, con l’eccezione della B3, ottima per ridurre il colesterolo. Infine c’è da segnalare un buon apporto di amminoacidi, in particolare lisina e acido glutammico.
Il cinghiale è originario di Eurasia e Nordafrica. Nel corso della storia questo animale è stato varie volte sul punto di estinguersi e poi reintrodotto in diverse zone, anche in ambienti nuovi grazie alla sua grande capacità di adattamento. Se nei secoli passati era una delle fonti principali di alimentazione per l’uomo, dal secolo scorso è caduto un po’ in disuso, sostituito dal maiale.
La carne dei cinghiali prima di poter essere mangiata ha la necessità di essere sottoposta ad un processo definito frollatura. Questo può essere messo in atto anche congelando la carne sgocciolata dal sangue. Si può fare semplicemente con un buon congelatore anche se l’ideale sarebbe un abbattitore di temperatura di quelli che si trova nei ristoranti.
A livello alimentare la carne di cinghiale è utilizzata in tutto il mondo, ad eccezione di quei paesi che per religione non consumano carne di suino. Nel nostro Paese è diffusa soprattutto in Toscana. Si tratta di una carne molto saporita e che può essere utilizzata per diverse preparazioni. Per quel che riguarda il cinghiale ricette tipiche sono quelle che richiedono un lungo tempo di preparazione, come ad esempio il ragu di cinghiale; la lunga cottura, infatti, permette alla carne di intenerirsi.
Costolette e cosciotti possono essere fatti alla griglia o arrosto, prima però va eseguita una lunga marinatura per eliminare il sapore selvatico che le caratterizza. Impossibile poi non menzionare il cinghiale in umido, una delle ricette più apprezzate. Tra le preparazioni assolutamente da provare c’è lo spezzatino al vino con polenta o le ottime pappardelle al ragù. Infine, piacciono molto anche i salamini di cinghiale, una delizia che può essere anche conservata sottolio.
Pubblicata il 19/12/2017Le nostre rubriche
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