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Cracker, il pane utilizzato dai marinai

Data Pubblicazione: 02/01/2018

Cracker, il pane utilizzato dai marinai

Diffusi in tutto il mondo, conosciuti come spuntino ideale, i cracker sono dei biscotti sottili, secchi e croccanti. Realizzati solitamente con farina di cereali, acqua e grassi, possono anche essere insaporiti tramite l'utilizzo di sali, aromi o spezie. Nella lingua inglese il termine cracker va ad indicare biscotti salati molto sottili, da non confondere con i cookier, biscotti altrettanto piatti ma dolci. Quelli in commercio sono caratterizzati da diversi buchi che servono per fermare la formazione di vuoti d'aria durante la cottura. Varie le tipologie diffuse: ad esempio si possono acquistare i cracker integrali o anche i cracker di riso.

Proprietà dei cracker

Spesso i cracker in passato sono stati considerati un sostituto del pane, soprattutto tra i marinai. In realtà non sono affatto sani come si credeva, tutt'altro. Presentano, infatti, un'elevata quantità di calorie, molti carboidrati complessi e tanta fibra alimentare non di 'grande qualità'. I glucidi sono rappresentati soprattutto da amido, mentre gli acidi grassi sono mono-insaturi. Assente il colesterolo, non presentano molte vitamine ed hanno un eccesso di sodio. Tutte queste caratteristiche li rende poco adatti ai soggetti in sovrappeso e a chi soffre di pressione elevata. Inoltre, dato il carico glicemico alto non sono consigliati ai soggetti che soffrono di diabete mellito di tipo 2, iperglicemia e ipertrigliceridemia.

Valori nutrizionali

100 grammi:

  • Kcal 421
  • Proteine 9,5 g
  • Carboidrati 74,34 g
  • zuccheri 2,22 g
  • Grassi 8,85 g
  • saturi 2,001 g
  • monoinsaturi 2,247 g
  • polinsaturi 4,068 g
  • colesterolo 0 mg
  • Fibra alimentare 2,9 g
  • Sodio 1116 mg
  • Alcol 0 g

Cenni storici

Storicamente la nascita di questi biscotti va fatta risalire al 1801. Fu in questo anno che un panettiere di Milton (Massachussets) creò dei biscotti all'acqua che cuocendo emettevano un suono che sembrava uno scricchiolio. Proprio dal termine inglese crakling, scricchiolio, nasce il nome cracker. In origine erano molto diffusi soprattutto tra i marinai in quanto si deterioravano difficilmente.

Varietà di preparazione

Più che acquistarli già confezionati, è decisamente più salutare gustare i cracker fatti in casa. Si può provare con la ricetta classica oppure farli senza lievito e con semi di sesamo. Questi biscotti sono un ingrediente base dalla mock apple pie, tipico dolce molto diffuso negli Stati Uniti.

Pubblicata il 02/01/2018

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