Data Pubblicazione: 15/01/2018
Un tempo ‘salvezza’ per le popolazioni più povere, la farina di castagne oggi è poco utilizzata. Di color nocciola e dal sapore dolce, è un ingrediente che trova spazio in alcune ricette tradizionali come ad esempio il castagnaccio. Conosciuta anche come farina dolce, altro non sono che castagne essiccate e macinate.
La castagna è il frutto del Castanea sativa, il castagno: albero appartenente alle Fagacee, presenta foglie oblunghe e dentellate. Il frutto può essere trasformato in farina seguendo questo procedimento: una volta raccolte si estraggono le castagne dagli involucri e si mettono in balle di juta all'interno delle quali vengono portate al canniccio dove sono essiccate. Venti giorni dopo c’è la battitura e poi la tostatura. L’ultima fase è quella della macinatura all'interno di un mulino ad acqua o in pietra. Infine, sono setacciate per selezionare i granuli omogenei.
La farina di castagne garantisce un importante apporto calorico: proprio per questo motivo in passato era, insieme al frutto mangiato a solo, un'importante fonte di sostentamento per le popolazioni più povere e quelle di montagna. Ricca di carboidrati (76,2 grammi ogni 100 di farina), presenta un’elevata quantità di amidi e discreta di proteine e grassi. Presenti anche sali minerali, in particolare magnesio, zolfo, potassio e ferro.
La farina di castagne può essere conservata a lungo se la confezione è integra. Una volta aperta, invece, va consumata in poco tempo per evitare la formazione delle larve. Ad ogni modo occorre tenerla in un luogo fresco e asciutto, come per tutte le altre farine.
E veniamo all'utilizzo in cucina di questa farina: può essere utilizzate per numerose ricette, alcune anche tradizionali. Sono noti soprattutto i dolci con farina di castagne, come ad esempio la torta con farina di castagne e i biscotti con farina di castagne. Ma non è soltanto questo: una ricetta con farina di castagne tra le più note è il castagnaccio ma anche la polenta.
Pubblicata il 15/01/2018Le nostre rubriche
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