La domanda può venire facilmente in mente quando si parla dell’uno o dell’altro: qual è la differenza tra pollo e
gallo. Partiamo con una premessa: stiamo parlando della stessa specie, la Gallus gallus domesticus. La differenza sta nell’età e quindi nell’utilizzo. Il pollo è l’animale dal 41esima giorno di vita all’età della riproduzione, cioè circa 10 mesi. Dal decimo mese in poi, con il sopraggiungere dell’età riproduttiva ecco che il pollo diventa gallo e assume anche un’altra funzione, essendo riservato soprattutto alla riproduzione.
A quest’età si ha anche una trasformazione dal punto di vista fisico. Partiamo dalla cresta che si sviluppa molto, così come i bargigli. Cambiano anche le piume, più folte e molto appariscenti, con colorazioni spesso decisamente vivaci. Questa è una caratteristica comune a tutti i volatili di sesso maschile: il piumaggio colorato serve ad attirare l’attenzione delle femmine e quindi svolge un ruolo essenziale nella riproduzione.
Le proprietà del gallo
Solitamente
il galloè un animale che si utilizza per la riproduzione ma non manca di essere un ingrediente di prelibate ricette. Se castrato viene chiamato cappone, animale apprezzato per la sua carne più tenera e succosa e, senza pelle, anche meno grassa: caratteristiche possedute anche dalla carne di gallo. Possiamo quindi dire che tra gallo e cappone dal punto di vista della proprietà nutrizionali non ci siano grandi differenze, essendo praticamente lo stesso animale.
Come usare il gallo in cucina
Proprio in base a quanto detto in precedenza, il gallo – anche se spesso utilizzato soltanto a fini riproduttivi – può essere utilizzato anche in cucina per preparare alcune ricette. Il classico è il
brodo di gallo, ma non mancano altre preparazioni. Le ricette sono praticamente le stesse del pollo: ecco allora un gallo in umido o un delizioso gallo alla cacciatore, ricetta resa ancora più saporita dalla carne più tenera e magra di questo animale. E poi ancora possiamo cucinarlo alla provenzale o ancora alla livornese.