Frutto della pianta che appartiene alla famiglia delle leguminose, il
tamarindo è originario dell'Africa Orientale, anche se oggi è diffuso anche in Asia e Sud America. Alimento base nella cucina orientale, soprattutto per la creazione di zuppe o minestre, garantisce un importante apporto nutrizionale ed è ideale per la protezione del sistema digerente.
La pianta di tamarindo è una sempreverde nata in Madacascar. Può raggiungere un'altezza di trenta metri e una circonferenza di sette. Presenta fiori gialli con accenni di rosso e arancione. I frutti hanno baccelli marroni, al cui interno si trovano polpa e semi. Il periodo della raccolta è tra la primavera e l'estate.
Proprietà benefiche del tamarindo
Tante le proprietà benefiche di questo frutto, che è composto per il 57% da zuccheri e per il 31% di acqua, già abbiamo parlato di quelle digestive. Il tamarindo presenta una discreta quantità di potassio, Vitamina A, B, C; contiene inoltre molto acido tartarico che gli dona il suo caratteristico sapore. Il tamarindo è ideale per chi soffre di problemi di digestione, ha proprietà lassative ed è un regolatore intestinale. Conosciute anche le proprietà antibatteriche e anti-infettive, ma questo frutto è anche utile per combattere le febbri reumatiche.
Valori nutrizionali
- Kcal 239
- Proteine 2,8 g
- Carboidrati 62,5 g
- Zuccheri 57,4 g
- Grassi 0,6 g
- Colesterolo 0 mg
- Fibra alimentare 5,1 g
- Sodio 28 mg
- Alcol 0 g
Cenni storici
Curiosa la storia di questo frutto che è legato alla mitologia Hindu e al matrimonio di Krishna, celebrato ogni novembre. Leggenda vuole che all'epoca della regina Vittoria, gli inglesi residenti a Goa (India) portassero un baccello di tamarindo in un orecchio quando si recavano nei quartieri dei nativi, in modo da allontanarli. Questi, infatti, ritenevano che i demoni abitassero i baccelli di questo frutto. Ecco perché i coloni vengono chiamati teste di tamarindo.
Varietà di preparazione
E arriviamo in cucina dove questo frutto può essere utilizzato fresco, meglio quando è ben maturo. Il frutto maturo lo si riconosce dalla polpa marrone scuro: il sapore è molto dolce. Se acerbo (polpa tendente al verde), il frutto presenta un sapore più aspro. Nella cucina indiana è molto usata la
polpa di tamarindo, frequente anche nelle ricette asiatiche e sudamericane. La si usa come spezia ed è uno degli ingredienti della salsa Worcestershire. Impossibile non aver mai mangiato i
biscotti al tamarindo, mentre è famoso in India il
Dum Aloo, patate speziate con salsa realizzata con questo frutto.