E' un ingrediente sempre più utilizzato anche nella cucina occidentale. La sua diffusione recente, pone dei dubbi su come lavare i germogli di soia. Come tutti i derivati di questo legume, particolarmente usato nelle cucine asiatiche, solo negli ultimi tempi si stanno diffondendo nel nostro Paese e in generale nella cucina europea. Grazie alle innumerevoli proprietà benefiche e ai tanti aspetti positivi del suo consumo, la soia si candida a diventare a tutti gli effetti un alimento 'tradizionale' anche nel Vecchio Continente.
Se fino a qualche anno fa scovare dei prodotti di
soia nei banchi dei supermercati era impresa titanica, ora è decisamente più facile. Gli
hamburger di soia, ad esempio, sono diventati un secondo consueto per tante famiglie, così come i
germogli di soia stanno acquistando una certa diffusione. Attenzione però a quando si mangiano. Il consiglio è quello di cuocerli sempre, anche se si vogliono preparare delle gustose insalate.
Perché lavare i germogli di soia non basta
Lavare i germogli di soia come si fa con gli altri legumi o altre verdure non basta. A spiegarlo sono gli studiosi: mangiare germogli di soia crudi è rischioso quanto gustarsi un frutto di mare non cotto. Questo perché gli attuali metodi di coltivazione permettono ai batteri di propagarsi e raggiungere cariche più elevate rispetto a quelle presenti nelle verdure coltivate nei campi. Anche lavare i germogli di soia, magari aggiungendo del bicarbonato, non assicura la scomparsa completa di eventuali batteri patogeni.
L'unico metodo certo per potersi gustare in tutta sicurezza un germoglio di soia è cuocerlo. Si può quindi scottarli per un paio di minuti in acqua bollente. Possibile anche scegliere di farli saltare in padella nell'olio bollente. In entrambi i casi si avrà la certezza della scomparsa di eventuali batteri. Insomma, anche se la grande maggioranza di germogli sono sicuri, esiste sempre un piccola possibilità di contagio. Un bassa percentuale di rischio che può essere eliminata soltanto con la cottura.