Data Pubblicazione: 13/02/2016
Tutti i gusti del Presidente e famiglia
Nella storia della Casa Bianca sono stati molteplici i padroni di casa, tanti quanti i loro diversi gusti culinari e delle loro famiglie, e forse anche di più.
A partire da Lyndon Johnson, meglio noto come LBJ, famoso per la sua lotta contro la povertà, a favore dei diritti civili, morto in un attentato nel 1963, che amava alla follia il sundae. Non mancavano mai per lui queste coppe di gelato giganti con frutta, noccioline e topping di cioccolato, ma anche carne e costine alla brace. Anche Gerald Ford, trentottesimo Presidente degli Stati Uniti d'America, aveva il suo debole, ovvero il pasticcio di tonno al curry, che smaltiva con ore di attività fisica, o come ancora il goulash con le melanzane lo era per Jimmy Carter, o le zuppe di carne macinata per Ronald Reagan. Ma Richard Nixon fu forse il padrone di casa più esigente della White House. Lo chef Henry Haller, che cucinò per i presidenti dal 1966 fino al 1987, raccontò cosa volle mangiare il Nixon il giorno delle sue dimissioni da presidente, dopo l'esplosione dello scandalo Watergate. Pare che Nixon ordinò nient'altro che un piatto di uova in camicia e dello spezzatino. Il suo amore per i piatti dai nomi lussuosi, che strizzano l'occhio alla Francia e ai suoi filet de boeuf, è niente in confronto alla sua sfrenata passione per le patate. Qualsiasi ricetta le prevedesse come ingrediente era perfetta per il caro Nixon, ma nessuna lo era quanto quella delle patate preparate come le faceva sua madre durante la sua infanzia. Dopo una prima cottura in forno per ammorbidire l'interno della patata, la si deve schiacciare bene, per poi amalgamare insieme a sale, pepe, noce moscata, burro e latte. Dopo aver ottenuto un composto omogeneo, è necessario ridare all'impasto la forma originale del tubero e rinfornarla, ma solo dopo averla spolverata con parmigiano grattugiato, prezzemolo e un po' di paprica. Una bomba esplosiva dal sapore unico che riusciva a commuovere il presidente Nixon come nient'altro al mondo. Nonostante ciò, erano molte le leggende metropolitane che lo vedevano addirittura ingurgitare ricotta e ketchup in grandi quantità, oppure servire vino di scarsa qualità e basso prezzo durante i banchetti ufficiali, leggende poi smentite dallo chef Haller.
E Obama? Cosa accade nelle cucine del primo presidente nero? Da lui sono banditi asparagi, bibite gassate, maionese e patatine fritte. Una cucina salutista quella di Barack e Michelle, che ancora una volta riescono a distinguersi nella storia dei Presidenti degli Stati Uniti d'America.
E' incredibile quindi quanto ogni leader che si rispetti, indipendentemente dal suo operato, sia passato alla storia anche per i suoi piccoli capricci alimentari. Della serie presidente che vai, usanza che trovi.
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