"Na tazzulella e' cafè...": diciamola tutta, un
buon caffè è capace di raddrizzare una giornata partita male o di chiudere in bellezza una serata trascorsa in allegra compagnia. Attenzione però, perché se si sbaglia la scelta del
caffè c'è il rischio di rovinare tutto: giornata, serata e compagnia! Importante allora, anche per chi vuole regalare un buon caffè, saperlo scegliere. Oggi ci troviamo davanti ad una grande varietà di possibilità: coltura, produzione, tostatura, fare la scelta migliore non sempre è facile. Vediamo allora
come si può scegliere un buon caffè: quali caratteristiche da considerare, quali rischi evitare.
Come riconoscere un buon caffè
La prima cosa da fare è leggere l'etichetta: occorre sapere bene cosa andiamo a bere. Un'operazione semplicissima che quasi nessuno però fa. Eppure servirebbe per avere almeno contezza di che prodotto stiamo utilizzato, visto che il sapore non aiuta molto chi non è un vero esperto. I pericoli si annidano soprattutto nei caffè solubili. Si potrebbe avere a che fare con una miscela con numerose sostanze... Dai semi di soia alla farina di patate e poi orzo, granato, polvere di cicoria. Insomma un po' di tutto... tranne il
caffe '!
Scegliere torrefazioni italiane
per gustare una buonissima tazza di caffè
Leggere l'etichetta potrebbe non bastare per trovarsi davanti a un buon caffè. Come fare allora? Un suggerimento utile potrebbe essere affidarsi a torrefazioni italiane, magari ai 16 torrefattori indicati da Slow Food e inseriti nei 3 presidi che valorizzano altrettanti tipi di caffè: robusta di São Tomé e Príncipe, selvatico di Harenna, robusta di Luwero. Si tratta di caffè che lavorati in Italia danno vita a prodotti di altissima qualità, magari marchi non conosciuti al grande pubblico ma che garantiscono una resa eccellente. Insomma per capire
come fare un buon caffè e goderselo, il segreto è saper scegliere bene non affidandosi al nome ma alla qualità.
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