Carboidrati buoni e cattivi
Data Pubblicazione: 13/11/2018

Carboidrati buoni e cattivi, quali sono
Nella differenza tra carboidrati buoni e cattivi i primi sono quelli complessi: possono essere trovati nei legumi o anche nei cereali a chicchi. Il loro pregio è che non causano sbalzi glicemici, cioè sono a basso indice glicemico: la loro assunzione, infatti, provoca un graduale rialzo della glicemia, senza i picchi che si riscontrano invece in chi consuma quelli cattivi.Una volta chiariti i carboidrati buoni e cattivi quali sono, possiamo affrontare l’argomento più interessante: quali scegliere? Parlando in linea generale, e non è mai facile visto che anche l’alimentazione deve essere personalizzata, è preferibile scegliere i carboidrati buoni, cioè quelli complessi. Quindi sì a legumi, cereali a chicco, farine integrali, abbinando a questi le verdure con il loro carico di fibre. In questo modo si eviteranno i picchi glicemici e allo stesso tempo si avrà l’energia necessaria. Nel caso in cui, invece, si pratichi un’attività sportiva ecco che possono anche essere consumati degli zuccheri semplici: ecco allora che frutta, miele o una marmellata biologica possono essere la fonte dell’energia utile a sostenere lo sforzo fisico. Questi zuccheri vanno quindi ad aggiungersi ai carboidrati buoni per garantire il rifornimento necessario al corpo per attuare l’attività fisica senza intaccare le riserve energetiche.