La
carne kasher o la carne halal. In negozi etnici o grandi supermercati non è insolito trovarle, ma cosa sono? In sintesi questi due termini significano 'conformi alla legge'. Nella cultura ebraica e in quella musulmana definiscono carni provenienti da animali macellati e lavorati rispettando i dettami delle rispettive religioni.
Il rito per la carne kasher
Per la carne kasher e per quella halal, il rito prevede che gli animali non vengano storditi prima della macellazione. Proprio per questo in alcuni paesi questi rituali sono completamente vietati. Per capirne il motivo, vediamo nel dettaglio qual è il rituale ebraico per la carne kosher. Il rito prevede che sia eseguito soltanto in macelli autorizzati. In Italia ne esistono pochi e ognuno arriva ad abbattere 150 capi a settimana, cifra bassa se paragonata al ritmo delle normali macellazioni. Inoltre il macellatore deve aver ricevuto l'autorizzazione dell'autorità religiosa, che si ottiene frequentando un corso specifico. Per l'abbattimento poi va usato un particolare coltello. Il rituale, infatti, prevede che l'animale sia ucciso con un taglio alla gola che deve essere molto netto in modo da fargli perdere la coscienza rapidamente.
Nella lavorazione poi si parte con la mondatura, con le parti grasse che vengono asportate. Dopo aver eliminato qualsiasi traccia di sangue, le carni vengono lasciate in acqua fredda per circa un'ora. Successivamente scolate e messe sotto sale (sempre per un'ora).
Carne kasher, non solo per ebrei
Per quanto riguarda la vendita, anche questa è consentita soltanto in macelleria autorizzate, quelle che vendono
cibo kasher. C'è da dire che la
cucina casher ha il pregio di essere sottoposta a verifiche molto scrupolose e questo aumenta la sicurezza alimentare. Proprio per questo i
cibi casher sono consumati anche nella popolazione non ebrea. Soprattutto la carne kasher è usata da chi è intollerante in quanto si sente più tutelato.