Data Pubblicazione: 09/02/2016
Meno carne, più qualità: ecco chi sono i reducetariani
Un nuovo regime dietetico si sta facendo strada fra i differenti percorsi alimentari di "tendenza": si tratta dei reducetariani. Ma chi sono in realtà?
Chi è reducetariano decide di ridurre i consumi di carne senza per forza adottare scelte estreme come il veganismo. Il nome di questo tipo di alimentazione, che sta avendo un notevole successo negli Stati Uniti, è stato ideato da Brian Kateman, ricercatore dell'Università della Columbia e creatore di un blog sull'argomento. Come lui stesso spiega sul sito, divenire reducetariani deve essere un percorso graduale e fatto a piccoli passi. Durante il primo mese, ad esempio, si comincia riducendo l'assunzione di carne e pesce e incrementando la qualità dei prodotti di derivazione animale. Di pari passo poi andrebbe ridotto anche il consumo di latticini e formaggi in generale. Questa alimentazione alternativa, a detta di Kateman, ridurrebbe notevolmente l'impatto dell'alimentazione mondiale sul problema del riscaldamento globale, dal momento che circa il 20% del CO2 prodotto dall'attività umana deriva proprio dalla produzione e dal consumo di carne. Inoltre, sempre secondo il giovane ricercatore, divenire reducetariani sarebbe una sfida molto meno difficile e proibitiva per chi è onnivoro e vi è un'alta probabilità di registrare minori percentuali di abbandono rispetto all'84% di chi prova a diventare vegetariano. Sul blog sono presenti molti consigli pratici su come adottare al meglio questo percorso alimentare: ad esempio si suggerisce di alternare fra pranzo e cena l'assunzione di carne, moderando gradualmente anche le porzioni ma non eliminandole del tutto. Inoltre si raccomanda di scegliere almeno un giorno a settimana da dedicare solamente agli alimenti di origine vegetale. Parte integrante della filosofia reducetariana è sicuramente la scelta consapevole del tipo di carne da assumere: meglio prediligere quella proveniente da bestie allevate al pascolo piuttosto che quella derivata da animali allevati in maniera intensiva. Il "reducetarianesimo" potrebbe essere anche uno stadio intermedio da adottare se si desidera orientarsi verso la dieta vegetariana o quella vegana. Ciò renderebbe il cambiamento delle abitudini a tavola meno radicale e repentino e quindi vi sarebbero meno persone che abbandonerebbero dopo poco tempo queste scelte di tipo dietetico. Alcuni regimi alimentari ben noti però, come la dieta mediterranea, sono già di per sé reducetariani, poiché esaltano il consumo di frutta, verdura e cereali a discapito di carne e altri prodotti di derivazione animale, da consumare con moderazione. Niente di nuovo sotto il sole quindi.
Meno carne e più qualità: ecco le linee guida di un buon reducetariano. Che sia il compromesso per un'alimentazione sana e che metta finalmente d'accordo tutti?
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