Data Pubblicazione: 24/02/2018
Riconoscere se un prodotto è davvero integrale è fondamentale per chi vuole seguire una sana alimentazione. E’ ormai risaputo che i cibi integrali fanno bene alla salute ma, purtroppo, l’inganno quando si tratta di mangiare è molto diffuso. Così possono trarre in inganno le varie diciture che compaiono sulle confezioni. Dal semplice integrale a ‘fonte di fibre’, non bisogna lasciarsi abbindolare da ciò che leggiamo. Piuttosto che fidarsi di definizioni che approfittano di una normativa molto permissiva, occorre andare a leggere l’etichetta. E’ questo il modo più semplice per riconoscere se un prodotto è davvero integrale.
La legge, infatti, prevede che un prodotto per essere definito integrale deve contenere una percentuale, anche minima di ingredienti integrali e non raffinati. In particolare un prodotto è a norma di legge definibile (e quindi vendibile) come integrale se contiene almeno il 51% delle tre le componenti del seme: endosperma, germe, crusca.
In realtà a livello nutrizionale un prodotto va considerato integrale se contiene esclusivamente farine non raffinate. Altro fattore da considerare con sospetto è l’aspetto esteriore. Se un prodotto è scuro non significa che è realmente integrale. Basta un po’ di colorante e si ottiene un colore simile a quello del cibo integrale.
Integrale o no? Il problema dei prodotti sfusi
Così per non cadere in trappola, arrivano i consigli dell’EUFIC (European Food Information Council), secondo cui un prodotto è integrale se riporta in maniera esplicita diciture come ‘farina integrale’ e 100% integrale. Per aiutarvi potete guardare l’etichetta. Devono essere presenti per primi (gli ingredienti sono disposti in ordine di quantità decrescente) gli ingredienti integrali. Ovviamente la verifica risulta più difficile per i prodotti sfusi come ad esempio il pane o i cracker. In questo caso non è presente l’etichetta e bisogna quindi in un certo senso fidarsi di chi ci vende il prodotto.
Pubblicata il 24/02/2018Le nostre rubriche
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