Data Pubblicazione: 15/06/2016
Dimagrire premiandosi happy meal Chi l'ha detto che dimagrire non può diventare stimolante? Regalarsi qualcosa per ogni pasto sano, può diventare un ottimo incentivo per una dieta! Potrebbe sembrare un gioco quasi più adatto ad adolescenti e bambini, invece premiarsi dopo un pasto sano e leggero rappresenta un vero e proprio metodo stimolante anche per gli adulti. A confermarlo è uno studio statunitense che ha messo in evidenza come, anche le persone adulte, sono pronte a ridurre le porzioni dei cibi consumati o ad alleggerire il pasto in cambio di una piccola ricompensa. Questo metodo prende il nome di Happy Meal e consiste esclusivamente nell'abbinare un premio non alimentare al cibo. Inizialmente era stata eseguita quest'associazione osservando il comportamento dei bambini e verificando che, effettivamente, risultava essere un metodo vincente anche su quei soggetti particolarmente golosi e attratti dal cibo. Applicata la stessa regola sugli adulti, il risultato è stato ancora più sbalorditivo che sui bambini, perché è emerso che i grandi sono tendenzialmente più "corruttibili" dei piccoli, anche di fronte a premi non proprio utili ed esaltanti. Ad esempio, si proponeva di mangiare un'insalata anziché un hamburger solo in cambio di qualche buono o qualche miglia extra sui voli di specifiche compagnie aeree. Quando i premi diventavano ancora più allettanti ed interessanti, l'impegno degli adulti a mangiare meno o qualcosa di più sano, dimezzando le porzioni, è risultato ancora più attento e universalmente accettato. Un esperimento simile metteva in evidenza come la psicologia umana reagisca in modo inversamente proporzionale alla grandezza del premio, anche solo potenziale: soggetti a cui veniva affiancato un biglietto della lotteria al cibo, tendevano a mangiare molto meno quanto più consistente era il montepremi in palio. Ma il dettaglio che potrebbe far pensare che l'effetto Happy Meal possa risultare vincente come forma di dieta dimagrante o alimentazione salutare, è che tutti coloro che avevano rinunciato al cibo per un premio non hanno poi sentito la necessità di compensare quella riduzione a posteriori. La spiegazione di un tale successo risiede essenzialmente nella chimica cerebrale e nella produzione di alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina. I livelli di quest'ultima, infatti, crescono in risposta allo stimolo positivo compensatorio del regalo associato alla porzione ridotta o al cibo salutare, perché l'idea della ricompensa tende ad appagare mentalmente. Lo studio potrebbe quindi rappresentare un nuovo modo di approcciare alle diete dimagranti, riducendo lo sforzo emotivo e mentale delle persone a dieta: se una quantità maggiore di cibo rilascia più dopamina, si può ottenere lo stesso risultato riducendo la quantità di cibo ma associandola ad un premio. Leggi anche i seguenti articoli, selezionati esclusivamente per voi: Dieta di Chris Martin dei Coldplay; Dieta e Peso Forma DMD o Dieta Mima
Pubblicata il 15/06/2016Le nostre rubriche
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