Frutta e verdura baby

Data Pubblicazione: 28/01/2016

Frutta e verdura baby

Frutta e verdura "bonsai": gusto e salute in formato mignon

Piccolo è bello. È ormai inarrestabile la moda di verdura e frutta formato mignon: irresistibili, carine ma anche sane, saporite e prêt-à-porter. 

Mele delle dimensioni di palline da tennis, adorabili baby ananas, angurie grandi quanto una pesca, melanzane della medesima taglia dei peperoncini: la moda della verdura e frutta mini è arrivata anche in Italia. Un trend partito dal Giappone, in cui sono diffuse ed apprezzate da tempo soprattutto per il loro aspetto "kawaii" (piccolo e grazioso), e poi arrivato anche in Europa, dove, dal 2001 sono state concesse la coltivazione e la vendita.
Le vendite da allora sono incrementate notevolmente, così come la domanda da parte dei consumatori. Effettivamente la frutta "baby" è molto pratica e ha le dimensioni giuste per metterla nello zainetto di scuola dei bambini, nella sacca per la palestra e come snack perché nella maggior parte dei casi non c'è nemmeno bisogno di coltello per sbucciarla. Lo stesso discorso vale anche per le verdure, ideali per la spesa antispreco di un single.
Nel Belpaese verdura e frutta mignon piacciono anzitutto perché si tratta di una novità sfiziosa e dall'aspetto invitante, che può invogliare a consumare questi salutari alimenti anche a chi solitamente non lo fa, come i bambini ma anche molti adulti, fra cui gli anziani, per cui questo genere di prodotti sono l'ideale essendo molto teneri. Non solo, le dimensioni ridotte li rendono perfetti e pratici anche per preparare i lunchbox per l'ufficio: la verdura e la frutta sono pronte da addentare e gli scarti sono minimi, se non addirittura nulli.
Inoltre si parla di prodotti sani, poiché la loro coltivazione, sia in serra che in campo, richiede trattamenti chimici ridotti oppure viene eseguita seguendo le regole della produzione integrata. A differenza di ciò che si può pensare non si tratta di prodotti alimentari frutto dell'ingegneria genetica né di Ogm, ossia organismi modificati geneticamente.
Per ottenerli infatti vengono impiegati differenti sistemi tradizionali e naturali. Certi ad esempio, come il baby kiwi "Nergi" del Piemonte o la baby melanzana "Perlina" della Sicilia, derivano da una semplice selezione naturale. Alcuni invece, come le piccole mele "Rockit" della Valtellina e la baby anguria "Solinda" sono il risultato di sementi particolari ottenute attraverso la tradizionale selezione genetica, vale a dire incrociando fra di loro piante che danno frutti di piccole dimensioni. Esiste anche una terza tecnica, usata soprattutto per i mini cavolfiori: si tratta dell'affollamento del terreno. Se la densità delle piantine in un terreno aumenta, queste non avranno lo spazio necessario per crescere, e dunque rimarranno piccoline. Ci sono poi altri prodotti, come i fagioli e le carote, che vengono raccolti prima del tempo, col fine di bloccarne la crescita. 

L'unico difetto di questa frutta e verdura "bonsai" è che dura di meno rispetto ai formati XL e che, essendo buonissime... finiscono subito!

Pubblicata il 28/01/2016

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