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La Camomilla del carcere

Data Pubblicazione: 10/09/2016

La Camomilla del carcere
La camomilla equa e solidale del carcere di Alessandria
La Camomilla del carcere di Alessandria.  Il San Michele, sta divenendo un esempio di come il carcere possa avere anche la funzione di riabilitare chi è ospite dello Stato. La camomilla ha varie proprietà benefiche e in Italia il più grande produttore di questa pianta calmante è il carcere di San Michele ad Alessandria. Il carcere di San Michele ad Alessandria è diventato un importante esempio di come la reclusione possa essere educativa offrendo anche nuove opportunità ai detenuti. In questa casa circondariale, dove scontano la loro pena oltre 300 uomini, ci sono una serie di attività a disposizione dei carcerati per la loro riabilitazione sociale come alcuni percorsi scolastici, laboratori teatrali e artigianali dove possono imparare un mestiere e specializzarsi in un determinato settore. Negli ultimi tempi l'offerta si è ampliata grazie alla bonifica del terreno che circonda la struttura che è stato trasformato in una fattoria ecologica dove sono stati piantati 350 alberi da frutto, un orto di verdure e due campi, circa un ettaro, di camomilla. In collaborazione con la cooperativa sociale Company, i detenuti possono imparare la professione di contadini, un'opportunità unica per reintegrarsi nel mondo del lavoro attraverso la produzione di prodotti biologici. Questa compagnia, che da anni offre le sue conoscenze per realizzare progetti all'interno del carcere, ha recentemente accolto la richiesta di Altromercato, il consorzio che commercializza manufatti equo e solidali, che era alla ricerca di un produttore di camomilla da inserire nel suo circuito per soddisfare le richieste del mercato. L'evento favorevole ha trasformato il carcere di Alessandria nel primo produttore in Italia di questa pianta, con l'utilizzo di manodopera interna selezionata in base all'attitudine e agli interessi dimostrati. In tanti hanno colto immediatamente questa chance di imparare a lavorare la terra e a renderla feconda. Già il prossimo inverno il raccolto entrerà in commercio attraverso le classiche bustine da infusione, utili per realizzare tisane da gustare per ritrovare il benessere psico-fisico. Il progetto non si ferma a questa produzione, ma è pronto ad espandersi con l'ampliamento del terreno da coltivare e aumentando i reclusi da impiegare. Inoltre, non mancheranno altre proposte relative alla fattoria per la realizzazione di miele, di conserve biologiche e di altri prodotti da vendere all'esterno caratterizzati da un'elevata qualità. Questi uomini impiegati nelle varie attività a contatto con la natura potranno così ritrovare una nuova dignità e a trascorrere il tempo della prigionia in modo produttivo, acquisendo nuove abilità. Grazie a questo lavoro dei carcerati molti italiani potranno dormire notti più serene, calmare le ansie, le gastriti e anche i mal di pancia e potranno rilassarsi semplicemente sorseggiando una dolce camomilla. Leggi anche la nostra Ricetta dei Biscotti alla Camomilla    
Pubblicata il 10/09/2016

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