L’acqua dolce pura è una risorsa universale e preziosa, in crisi per lo sfruttamento eccessivo. I satelliti quantificano le riserve idriche mondiali.
L’acqua dolce pura, l'unica utilizzabile, è un mezzo di sostentamento universale, tanto prezioso da meritarsi l’appellativo di "oro blu". L’accrescimento demografico, le esigenze del sistema produttivo, come l'industria e l'agricoltura, e le aspettative di benessere atteso dagli abitanti intaccano pesantemente la disponibilità dell’acqua, data la scarsità di rinnovamento della risorsa.
Riserve idriche: la soluzione data dai satelliti
Secondo
Gerald Bawden, scienziato NASA - relatore al convegno, tenuto al
Padiglione USA in EXPO: "
Satelliti per misurare lo stato delle riserve idriche del pianeta"- i satelliti contribuiscono, grazie alle informazioni raccolte, a individuare soluzioni a un problema particolarmente caro agli interessi dell’intero pianeta; la qualità e la quantità delle
riserve idriche terrestri.
NASA – ente spaziale statunitense - si avvale della coppia di satelliti gemelli "Grace" per controllare sistematicamente la consistenza e la sussistenza delle falde acquifere sotterranee; risorse idriche sottoposte a sfruttamento sempre più intensivo per la penuria delle acque superficiali.
Questi
satelliti registrano le variazioni, anche minime, del campo gravitazionale terrestre, fornendo i dati necessari per determinare il peso dell'acqua presente nel sottosuolo.
Dalle rilevazioni eseguite si evince come in determinate aree geografiche, prive di adeguato rinnovamento le scorte sono sovra-sfruttate.
Dato il livello di stagnazione nella produzione di
acqua contrapposto all’evoluzione crescente dei consumi, si determina un costante impoverimento delle
riserve idriche, come testimoniato dalla penuria drammatica dell’"oro blu" in vaste aree del pianeta, come la California, dove la siccità costringe ad attingere pesantemente alle falde acquifere per alimentare il consumo crescente d’acqua, e il Medio Oriente, in cui la penuria idrica sta alimentando conflitti sanguinosi.
Per stabilire l'ammontare delle
riserve idriche residue, i satelliti studiano anche l'ampiezza delle masse ghiacciate, depositi di acqua dolce in contrazione, ai poli e sui rilievi montuosi oltre al livello delle maree.
I
satelliti, inoltre, analizzano le dinamiche meteorologiche consentendo di prevedere sia il verificarsi di eventi catastrofici come cicloni o uragani sia la zona di manifestazione e la quantità d’acqua generabile da questi eventi. Queste informazioni permettono di allertare le popolazioni coinvolgibili, affinchè adottino le cautele necessarie.
I dati raccolti dai satelliti, oltre ad alimentare una seria e scrupolosa ricerca scientifica sulla condizione delle
riserve idriche planetarie, adeguatamente pubblicizzati possono generare e promuovere un utilizzo ragionevolmente sostenibile di questo mezzo di sostentamento così decisivo per lo sviluppo economico e per il destino biologico dell’intero pianeta.
Pubblicata il 29/08/2015
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