Succhi di frutta, un pericolo per i bambini
Data Pubblicazione: 10/01/2019

Normalmente in un succo di frutta si trova l’indicazione della presenza del 50% di frutta, una percentuale che però non è reale: spesso, infatti, c’è un 10%, massimo 15%, di concentrato allungato poi con acqua per arrivare alla percentuale indicata. A completare la ricetta dei succhi di frutta ci sono poi sciroppo di glucosio-fruttosio, acido citrico, acido ascorbico e, purtroppo, in alcuni casi anche aromi e coloranti.
Succhi di frutta, perché sono pericolosi
Occhio allora alcune sostanze che potrebbero essere presenti nei succhi di frutta che diamo ai nostri bambini: lo sciroppo di glucosio-fruttosio (SGF) è una di quelle. Si tratta di un edulcorante, presente in prodotti industriali come biscotti, torte, gelati e bibite. A differenza dello zucchero normale, il glucosio-fruttosio ha molecole di glucosio o fruttosio non legate tra loro ed in percentuale variabile. Questo cosa significa? Che gli zuccheri arrivano allo stomaco già slegati e entrano in circolo molto più velocemente: ciò porta ad un aumento del rischio di obesità infantile. Il legame tra il consumo di sciroppo di glucosio-fruttosio ed obesità infantile (ma anche diabete di tipo 2) è stato dimostrato in maniera lampante ma non è l’unico rischio.Nei succhi di frutta, infatti, il fruttosio presente sarebbe responsabile anche della steatosi epatica, cioè l’accumulo di trigliceridi che può comportare gravi rischi, fino all’insorgenza della cirrosi. Un recente studio ha mostrato come più del 15% dei bambini italiani soffre già di fegato grasso. Il motivo sarebbe da ricondurre proprio all’elevata quantità di fruttosio ingerita dai bambini, circa 38g al giorno in media: molto di più del limite raccomandato dai medici di massimo 25 g al giorno fino a 18 anni di età (0 prima dei 2 anni). Ed allora? Per non rinunciare, ecco la necessità dei succhi di frutta fatti in casa, come il succo di anguria o il succo di carote.