Vegetariani: meno infarti, più ictus
Data Pubblicazione: 15/10/2019

Vegetariani: benefici e controindicazioni
Lo studio è stato condotto nel Regno Unito ed è durato ben 18 anni: 40mila le persone che sono state coinvolte per una ricerca che è nata con l’intenzione di verificare quali fossero le conseguenze di una dieta vegetariana, considerato l’aumento del numero di individui che sceglie tale regime alimentare che si è riscontrato negli ultimi anni. I ricercatori dell’Università di Oxford hanno evidenziato come nei vegetariani (e anche nei vegani) il rischio di ictus aumenta del 20%, mentre non ci sarebbero variazioni statistiche importanti per i pescetariani. Per quanto riguarda gli infarti il rischio per vegetariani e vegani scende del 22% rispetto ai carnivori, mentre per i pescetariani la diminuzione è del 13%.Con questo studio non si vuole mettere in cattiva luce l’alimentazione vegetariana, ma soltanto esporre un fattore di rischio: del resto, l’infarto rispetto all’ictus è una patologia più frequente e quindi chi non mangia la carne sarebbe comunque avvantaggiato da questo punto di vista. Tornato al fattore aumentato di rischio per ictus, secondo i ricercatori tale evidenza potrebbe essere fatta risalire ad una presenza minore di vitamina B, vitamina D, omega 3 e aminoacidi essenziali. Sarebbe la carenza di questi nutrienti che porterebbe ad un maggior rischio di essere colpiti da ictus e da emorragia cerebrale. Questa l’ipotesi avanzata dai ricercatori che hanno condotto lo studio su benefici e controindicazioni per i vegetariani.