La
vitamina D altro non è che un insieme di cinque diverse molecole (D1, D2, D3, D4, D5). Tutti conosciamo l'importanza sul nostro organismo dell'ergocalciferolo (la D2, di origine animale) e del colecalciferolo (D3, origine animale). Sono loro ad assicurare i benefici maggiori al nostro organismo. In realtà dire vitamina D significa anche parlare di un ormone. La sua forma attiva, infatti, è il calcitriolo, molecola che presenta la struttura degli ormoni steroidei.
Vitamina D, le proprietà
Sono diverse le proprietà di questo gruppo di molecole. La più nota è forse quella di contribuire al fissaggio del calcio sulle ossa. Ma anche di far assorbire lo stesso nell'intestino. Queste molecole possono essere garantite all'organismo non solo tramite il cibo. Ad esempio l'esposizione al sole permette di sintetizzare il colecalciferolo, il principale precursore della vitamina D. Si tratta del metodo principale con il quale assumiamo questa vitamina ed è anche la ragione per cui in estate ne abbiamo di più.
Per quanto riguarda il rapporto vitamina-
cibi, la dose giornaliera cambia in base all'età e alle condizioni fisiche. Un adulto sano ha bisogno di circa 10 microgrammi al giorno di vitamina D3, mentre tra i 3 ai 15 anni tale fabbisogno sale a 12-15 microgrammi al giorno. Per gli anziani, raramente esposti alla luce del sole, o in alcune condizioni come gravidanza e allattamento, il fabbisogno giornaliero di questa vitamina aumenta.
Gli alimenti con vitamina D
Gli
alimenti che presentano una quantità rilevante di Vitamina D2 e D3 non sono molti: pesce grassi (sardine, merluzzo, salmone, arringhe), olio di fegato di merluzzo, latte e latticini, uova, verdure a foglia verde.
Quando l'assunzione di questa vitamina è carente, si può andare incontro a rachitismo nei bambini e ostemalacia negli adulti. Il problema in entrambi i casi è un non corretto metabolismo della molecola causato da un ridotto apporto di calciferolo con la dieta; possibili anche alterazioni del metabolismo epatico e renale dei precursori della vitamina D o, in maniera molto più rara, una poca esposizione al sole. Attenzione anche al problema opposto, un'assunzione eccessiva. Difficile sia dovuta ad un problema di alimenti; più probabile che sia la conseguenza dell'utilizzo sbagliato di un farmaco o integratore.
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